Nonostante buona parte della cinematografia fantascientifica ci abbia, in qualche modo, preparati ad immaginare scenari come quello che ci stiamo trovando a vivere, nessuno di noi, in realtà, poteva dirsi preparato a tutto questo.
Il coronavirus ha, in pochissimo tempo, cambiato il corso delle nostre vite: isolandoci dagli altri, limitandoci nei nostri movimenti, stravolgendo la nostra socialità e le nostre abitudini di vita, insinuandosi tra i nostri pensieri e costringendoci a rivedere e correggere tutti i progetti che avevamo per il nostro imminente futuro.
D’improvviso siamo diventati naufraghi nella nostra stessa terra: chiamati a tirare fuori tutte le nostre risorse, a dare prova del nostro coraggio.
Una cosa però ci distingua dai naufraghi (oltre le noci di cocco): noi non siamo soli.
Non lo siamo mai stati.
Siamo tanti e tutti, sotto lo stesso cielo, stiamo lottando uniti da un unico obiettivo: tornare, quanto prima, alla nostra meravigliosa “normalità” fatta di sorrisi, di abbracci, di convivialità. Fatta di vita. La nostra, tanto invidiata, dolce vita.
Abbiamo tutti i numeri per farcela.
Ce la stiamo già facendo!
Non ci resta che resistere e perseverare nell’ottimismo. Non un vuoto ottimismo, ma un ottimismo fatto di solidarietà e di cooperazione, perché parole gentili, gesti cortesi e buoni propositi, noi lo sappiamo, possono cambiare il mondo: se collaboriamo, se facciamo del nostro meglio per aiutare chi silenziosamente sta lottando per noi, allora, si, andrà tutto bene.
Ad alimentare il fuoco del nostro consueto, operoso ed intramontabile ottimismo, un dato oggi ci ha scaldato il cuore: da due giorni Wuhan è tornata a celebrare l’amore, riaprendo le porte ai matrimoni.
(LA STAMPA: A Wuhan ripartono i matrimoni)
La Cina, che ha già guadato, prima di noi, questo fiume in piena ce l’ha fatta. E’ arrivata sull’altra sponda e adesso ci tende la mano.
Scampato il pericolo e seminata la paura il popolo, oggi, è tornato a sorridere e ha ricominciato a progettare, a respirare, a vivere.
Anche per noi è giunto il momento di reagire, di non fermarci: credere nella vita, confidare nel futuro. Per impedire alla corrente di trascinarci via l’univa via è nuotare, tutti insieme, instancabilmente.
L’invito a tutte le coppie che in queste ore stanno affrontando la paura di vedere compromesso quello che avevano immaginato come “il giorno più bello della propria vita” è di risollevarsi, di non smettere di sognare, di non smettere di crederci.
Quel giorno arriverà presto: e sarà bellissimo.
Rimosso dagli occhi quel velo di illusione per cui tutto ci sembrava dovuto scopriremo che tutto, in realtà, non è che un regalo.
Quindi, forza e coraggio, noi ci siamo! Torniamo ai nostri progetti, alla nostra creatività. Se ci aiutiamo l’un l’altro ce la possiamo fare!